Educare a riconoscere i messaggi nascosti che si celano anche nei video apparentemente innocui
“È solo un cartone animato.”
“Ma è un gioco per bambini, non può fare male.”
“Guarda sempre lo stesso youtuber, ma non dice parolacce.”
I genitori, spesso, valutano i contenuti digitali in base a due criteri immediati:
- è adatto all’età?
- è privo di violenza o linguaggio volgare?

Ma la cultura digitale non passa solo dai contenuti espliciti.
Passa anche – e soprattutto – da ciò che non si dice apertamente: modelli di comportamento, stereotipi, valori impliciti, ritmi narrativi, aspettative di vita.
Per questo è fondamentale educare lo sguardo critico fin da piccoli, aiutando i bambini a non essere solo spettatori, ma interpreti consapevoli.
Cosa trasmettono davvero molti contenuti digitali per bambini?
Anche senza parolacce o scene esplicite, tanti video e giochi online comunicano messaggi come:
- “devi essere sempre divertente e veloce”
- “chi ha più oggetti, punti o follower vale di più”
- “le emozioni negative vanno eliminate subito”
- “il fallimento è una vergogna”
- “tutto deve essere immediato e senza fatica”
In apparenza, sono solo cartoni, sfide, livelli.
Ma nel profondo, modellano la percezione del mondo e di sé.
Il rischio della normalizzazione invisibile
I bambini sono “spugne culturali”: assorbono il modo in cui i personaggi si relazionano, reagiscono, risolvono problemi.
Se il modello dominante è:
- risolvere tutto con un colpo di scena,
- ottenere successo senza impegno,
- deridere chi sbaglia,
- vincere sempre,
allora si costruisce un’idea del mondo irrealistica e fragile.
Anche i contenuti educativi, se troppo rapidi, saturi o ipersemplificati, possono creare aspettative distorte sul processo di apprendimento e sulla vita reale.
Come riconoscere i messaggi impliciti nei contenuti?
Chiediti:
- Cosa valorizza questo video/gioco? Il denaro, la bellezza, la bravura, la furbizia, l’empatia?
- Come si risolvono i problemi? Con dialogo, azione, fortuna, astuzia?
- Quali emozioni vengono mostrate? Solo quelle “positive”?
- Che ruolo hanno i personaggi femminili, quelli deboli, quelli diversi?
- C’è spazio per la lentezza, la riflessione, il dubbio?
Queste domande aiutano a “vedere” oltre l’apparenza.
Come aiutare i bambini a sviluppare uno sguardo critico?
1. Guardare insieme
Anche solo una volta ogni tanto. Per commentare, fare domande, notare particolari.
“Ti sembra giusto come si comporta quel personaggio?”
“Cosa faresti tu al suo posto?”
2. Raccontare alternative
Dopo un contenuto digitale, proporre storie diverse: lette, raccontate, vissute.
La varietà narrativa allena la mente a non fissarsi su un solo modello.
3. Parlare dei contenuti senza giudicare
Evitare “questo è brutto” o “non serve a niente”.
Meglio chiedere:
“Cosa ti piace di questo video?”
“Cosa ti fa ridere?”
“Ti fa venire voglia di provarci anche tu?”
4. Scegliere insieme
Costruire una piccola libreria digitale di qualità, selezionata e condivisa.
Meglio pochi contenuti buoni, che molti in balia degli algoritmi.
La cultura digitale si forma anche nel silenzio
Non è solo quello che si dice a educare.
È anche quello che si mostra, che si ripete, che viene premiato o ignorato.
Per questo, il compito dell’adulto è allenare nei bambini uno sguardo che va oltre lo schermo.
Uno sguardo capace di riconoscere, scegliere, valutare.
E, un domani, anche di creare contenuti migliori.
Nel prossimo articolo parleremo proprio di questo: come i modelli negativi online, compresi certi influencer o personaggi virali, influenzano i bambini e i ragazzi, e cosa possiamo fare per proteggerli senza censurare tutto.