Leggere insieme: una cura silenziosa contro il rumore degli schermi

Perché la lettura ad alta voce è un gesto educativo insostituibile per lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale dei bambini

“Non ha più voglia di farsi leggere un libro.”
“Preferisce guardare video che ascoltare una storia.”
“Dice che si annoia: tutto troppo lento, troppo poco colorato.”

Eppure, quando un adulto legge a un bambino con calma, voce viva e presenza affettuosa, accade qualcosa di profondo e invisibile.
Si costruisce un legame, si accende la fantasia, si educa l’attenzione, si coltiva il linguaggio.
E, forse ancora di più, si trasmette il senso del tempo che vale, quello condiviso, gratuito, senza notifiche.

Mamma che legge una storia alla figlia
Credits: @pvproductions/Freepik

In un’epoca dove tutto è rapido e sovrastimolato, la lettura condivisa è una forma di resistenza dolce, un’educazione al profondo, all’ascolto, alla narrazione di sé e del mondo.

Perché leggere ai bambini è così importante?

1. Sviluppa il linguaggio e il pensiero narrativo

Le storie offrono parole nuove, strutture grammaticali più ricche, connessioni causali.
Il bambino impara non solo a parlare, ma a pensare in modo articolato.

2. Allena l’attenzione e la memoria

Seguire una trama richiede concentrazione, ascolto, immaginazione.
A differenza dello schermo, la lettura non “spinge” stimoli, ma chiede partecipazione attiva.

3. Favorisce l’empatia

Identificarsi con un personaggio, provare le sue emozioni, capirne i gesti…
La lettura è un laboratorio di emozioni e relazioni, accessibile e protetto.

4. Rafforza il legame adulto-bambino

Leggere insieme è un momento esclusivo, intimo.
Un tempo “lento” che costruisce sicurezza, fiducia e senso di appartenenza.

5. Offre modelli alternativi al consumo veloce

Insegna che non tutto si risolve in un clic, che le storie si sviluppano nel tempo, che le emozioni hanno un ritmo, che la bellezza richiede presenza.

A che età si può cominciare?

Fin da subito.
Anche i neonati traggono beneficio dall’ascolto della voce, dai suoni ritmati, dalle immagini semplici.
Poi, crescendo:

  • 1–3 anni: libri cartonati, con immagini grandi e poche parole.
  • 3–6 anni: storie brevi, fiabe, racconti con ritmo.
  • 6 anni in su: narrazioni più lunghe, dialoghi, personaggi complessi.

Ma soprattutto: ogni bambino ha il suo tempo.
L’importante è proporre senza forzare, con piacere e disponibilità.

Come rendere la lettura un’esperienza viva?

1. Leggere con espressione, senza fretta

Il tono della voce, le pause, i gesti… fanno la differenza.
Il bambino si sente coinvolto, ascoltato, rispettato.

2. Lasciare spazio alle domande

  • “Cosa pensi che succederà ora?”
  • “Perché secondo te ha fatto così?”
  • “Ti è mai capitato qualcosa di simile?”
    Le storie diventano ponti tra la fantasia e la vita.

3. Creare un rituale

Sempre alla stessa ora, nello stesso angolo, con lo stesso libro del cuore…
La lettura diventa una routine affettiva che dà sicurezza.

4. Proporre libri vari

  • Illustrati, poetici, divertenti, emozionanti…
    La varietà stimola la curiosità e amplia gli orizzonti.

5. Far scegliere il bambino

Anche rileggere sempre lo stesso libro ha valore.
Il piacere di ritrovare le parole conosciute rafforza la memoria e il senso di competenza.

Le storie insegnano a vivere

Nel silenzio di una lettura condivisa, si pongono le basi per una mente attenta, un cuore aperto, una relazione solida.
E anche se non si vede subito il risultato, ogni parola letta insieme resta impressa nella memoria profonda del bambino.
Un giorno, quelle storie torneranno a fargli compagnia nei momenti difficili.

Nel prossimo articolo approfondiremo un altro potente strumento educativo: il gioco libero, spesso sacrificato dal tempo passato sugli schermi, ma essenziale per lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo.

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