Chi sono online? Educare all’identità digitale fin dai primi anni

Presenza, immagine, impronte: cosa significa per un bambino “esistere” nel mondo digitale e come guidarlo con consapevolezza

“Mi ha chiesto di postare la sua foto.”
“Vuole aprire un canale come quello dei suoi amici.”
“Si arrabbia se non gli permetto di commentare sotto i video.” Il tema dell’identità digitale dei bambini è più rilevante che mai.

I bambini, oggi, non si limitano a usare la tecnologia: iniziano presto a costruire una propria presenza digitale.
Anche se non hanno un profilo personale, sono già “presenti” attraverso ciò che viene pubblicato su di loro: immagini, video, messaggi, contenuti condivisi dai genitori.

Bambino che crea un'identità digitale sui social media
Credits: @rawpixel-com/Freepik

Ma cosa significa per un bambino avere un’identità digitale?
Come si costruisce?
E come possiamo accompagnarli a svilupparla in modo sano, protetto e consapevole?

Cos’è l’identità digitale?

È l’immagine che una persona – anche un bambino – dà di sé nel mondo online (non ci riferiamo alla carta d’identità digitale).
Include:

  • le foto e i video condivisi,
  • i commenti lasciati,
  • i giochi a cui partecipa,
  • i nickname scelti,
  • i contenuti che guarda,
  • e tutto ciò che viene pubblicato su di lui da altri.

Ma è anche il modo in cui si percepisce attraverso lo sguardo degli altri online: se si sente accettato, apprezzato, giudicato, escluso.

Quando inizia a formarsi?

Molto prima di quanto immaginiamo.

  • A pochi mesi, appare sui social tramite le foto dei genitori.
  • A 4–6 anni, chiede di vedere video di sé, imita youtuber, vuole essere “ripreso”.
  • Dai 7–8 anni, inizia a interagire attivamente con giochi online, commenti, messaggi vocali.

Ogni esposizione è un tassello che contribuisce alla costruzione dell’identità.

Perché è importante educare fin da subito?

Perché l’identità digitale:

  • non si cancella facilmente,
  • influenza l’autostima e la percezione di sé,
  • può esporre a rischi di privacy e sicurezza,
  • condiziona le relazioni con coetanei e adulti,
  • e, soprattutto, non si forma da sola: ha bisogno di guida.

Quali sono i rischi principali?

  • Sovraesposizione: troppe immagini e informazioni personali pubblicate senza consapevolezza.
  • Immagine distorta: sentirsi “valido” solo quando si appare bene online.
  • Mancanza di controllo: non sapere cosa si dice di sé o dove circolano i propri dati.
  • Esposizione a giudizi e commenti che il bambino non sa ancora gestire emotivamente.

Come possiamo educare all’identità digitale?

1. Essere consapevoli di ciò che pubblichiamo su di loro

Ogni foto, ogni video, ogni frase condivisa racconta qualcosa del bambino.
Chiediamoci:

  • È davvero necessario pubblicarla?
  • Rispetta la sua dignità, anche futura?
  • Gli piacerebbe vederla da grande?

2. Coinvolgerli nelle scelte

Anche da piccoli, possono imparare a dire “sì” o “no” alla condivisione.

  • “Ti va che condividiamo questa foto con i nonni?”
  • “Preferisci tenerla solo per noi?”
    È il primo passo per insegnare il rispetto della propria immagine.

3. Parlare di ciò che si pubblica online

Spiegare che:

  • una foto resta, anche se sembra sparita,
  • non tutto ciò che si vede è reale,
  • la gentilezza vale anche nei commenti digitali,
  • ci si comporta online come nella vita reale.

4. Aiutarli a scegliere nickname e avatar con significato

Anche queste scelte parlano della loro identità.
Sostenere la fantasia, ma anche la riflessione su ciò che comunicano.

5. Dare il buon esempio

Se noi adulti curiamo la nostra presenza online con responsabilità, i bambini assorbiranno questi comportamenti come modello.

Essere online in modo sano è un’educazione continua

Il digitale non è solo un ambiente tecnico.
È un luogo in cui si cresce, si sperimenta, si viene visti.
Per questo, accompagnare i bambini nella costruzione della loro identità digitale è una responsabilità educativa fondamentale.
Fatta di ascolto, rispetto, dialogo e piccoli gesti quotidiani.

Nel prossimo articolo parleremo proprio di uno di questi gesti: l’uso consapevole delle immagini online, e come scegliere se, quando e come condividere la vita dei nostri figli nel mondo digitale.

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