Perché i bambini hanno bisogno di toccare, annusare, muoversi, sporcarsi per crescere in modo sano
Quando si parla di tecnologia e sviluppo sensoriale, spesso si sentono frasi del tipo:
“Guarda solo lo schermo, non si accorge nemmeno se gli parli.”
“Non vuole camminare a piedi scalzi, gli dà fastidio.”
“Sta fermo anche per ore, basta che abbia il tablet.”
Nei primi anni di vita, il mondo viene conosciuto attraverso il corpo.
I bambini toccano, assaggiano, si muovono, esplorano lo spazio con tutti i sensi.
È così che sviluppano il senso del sé, la coordinazione, il linguaggio, la memoria.

Ma quando l’esperienza quotidiana è dominata dalla tecnologia – piatta, bidimensionale, ripetitiva – i sensi restano affamati, e con loro anche lo sviluppo neurologico e psicomotorio.
Il cervello cresce anche (e soprattutto) attraverso i sensi
La vista non basta.
Il cervello ha bisogno di:
- sentire il peso degli oggetti,
- distinguere superfici e temperature,
- ascoltare suoni reali e direzionali,
- percepire il proprio corpo nello spazio,
- allenare equilibrio e coordinazione.
Ogni esperienza sensoriale attiva connessioni cerebrali che non si formano con uno schermo.
Quali sono i rischi di un ambiente ipertecnologico?
1. Sviluppo sensoriale parziale
Gli schermi stimolano principalmente la vista e l’udito (in modo passivo).
Questo lascia indietro tatto, olfatto, propriocezione, fondamentali per:
- orientarsi,
- riconoscere emozioni,
- costruire una mappa corporea stabile.
2. Ridotta motricità fine e grossolana
Stare fermi con un dispositivo non allena:
- il tono muscolare,
- la precisione della mano,
- la coordinazione occhio-mano.
Tutto ciò influisce anche sull’apprendimento futuro, come la scrittura o la lettura.
3. Iperstimolazione visiva e uditiva
Animazioni rapide, suoni forti, luci intense…
Il sistema nervoso si abitua a stimoli artificiali, e fatica a percepire quelli naturali.
Conseguenze? Distrazione, irritabilità, difficoltà nel rilassarsi.
4. Minor tolleranza al disagio e alla fatica
Se il bambino non sperimenta il caldo, il freddo, lo sforzo, la pazienza,
cresce con una bassa soglia di frustrazione e scarsa resistenza emotiva.
Come restituire spazio ai sensi?
1. Promuovere il gioco sensoriale
- Sabbia, terra, acqua, argilla, cibo, stoffe…
Ogni elemento “sporco” è una palestra per la pelle e il cervello.
2. Uscire all’aria aperta ogni giorno
Camminare, correre, osservare insetti, toccare le foglie, ascoltare il vento…
La natura offre stimoli ricchi, vari e mai invadenti.
3. Alternare tecnologia a esperienze manuali
Colorare, cucinare, costruire, travasare…
Ogni gesto pratico rafforza le connessioni senso-motorie.
4. Favorire il contatto corporeo positivo
Coccole, massaggi, giochi di movimento condivisi…
Il tatto è il primo linguaggio d’amore e di sicurezza.
5. Rispettare i tempi di esplorazione
Un bambino che osserva a lungo un oggetto o un dettaglio sta imparando profondamente.
Non serve accelerare: serve restare.
I sensi sono le radici della mente
Ogni esperienza digitale deve trovare un contrappeso reale, corporeo, sensoriale.
Perché un bambino che non ha tempo per sentire, non potrà imparare davvero a pensare.
E un bambino che non si muove, non potrà mai sentirsi pienamente vivo.
Nel prossimo articolo parleremo proprio del legame tra tecnologia e dopamina: come la ricerca del piacere immediato influenza la motivazione dei bambini e come educarli a desideri più profondi e duraturi.