Dalla gratificazione immediata all’impegno duraturo: aiutare i più piccoli a desiderare con profondità
“Appena inizia qualcosa di difficile, si arrende.”
“Vuole tutto subito: se deve aspettare, si annoia o si arrabbia.”
“Con i videogiochi è instancabile… ma per fare i compiti basta un ostacolo e molla.”
Dietro questi comportamenti non c’è solo un fatto caratteriale. Questo comportamento potrebbe essere spiegato dal rapporto tra dopamina e bambini.

C’è una questione neurobiologica, che riguarda la dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per la motivazione, la curiosità e il piacere.
E oggi, sempre più spesso, la dopamina dei bambini è catturata – e consumata – dalla tecnologia.
Cos’è la dopamina e perché è così importante?
La dopamina è una molecola che:
- anticipa il piacere,
- sostiene la motivazione,
- ci spinge a cercare ricompense,
- è coinvolta nel circuito della gratificazione.
Nei bambini, questo sistema è estremamente sensibile e attivo, e si struttura in base alle esperienze quotidiane.
Più si rinforzano certi stimoli, più il cervello tenderà a ricercarli.
La tecnologia e la “trappola” della gratificazione immediata
Giochi digitali, video brevi, notifiche, like…
La tecnologia offre stimoli rapidi, prevedibili, gratificanti, che:
- attivano in modo potente il sistema dopaminergico nei bambini,
- generano un piacere immediato ma effimero,
- abituano il cervello a non tollerare l’attesa, la noia, la fatica.
Nel tempo, questo meccanismo produce:
- ridotta motivazione per attività lente o impegnative,
- bisogno crescente di stimoli intensi,
- calo della curiosità naturale,
- difficoltà a tollerare la frustrazione.
Cos’è la motivazione intrinseca?
È il desiderio di fare qualcosa per il piacere stesso che genera, non per una ricompensa esterna.
Si attiva quando il bambino:
- scopre,
- sperimenta,
- crea,
- risolve un problema,
- si sente autonomo e capace.
È questa la motivazione che vogliamo alimentare, perché sostiene l’apprendimento, l’autostima e la resilienza nel lungo termine.
Come favorire la motivazione sana nei bambini?
1. Ridurre la dipendenza da ricompense digitali
Evitare che ogni azione si concluda con un premio digitale.
La ricompensa migliore è la soddisfazione per ciò che si è fatto.
2. Sostenere l’impegno, non solo il risultato
- “Hai continuato anche quando era difficile.”
- “Mi è piaciuto come hai provato diverse soluzioni.”
Questo rinforza il valore del processo, non della prestazione.
3. Proporre attività che diano senso e non solo successo
Costruire, prendersi cura di qualcosa, collaborare…
Sono esperienze che attivano la dopamina “lenta” del significato nei bambini.
4. Educare alla pazienza e alla fatica
- Attese ragionevoli,
- attività spezzate in piccoli passi,
- supporto emotivo durante lo sforzo.
Imparare a rimandare la gratificazione è una conquista evolutiva che coinvolge la dopamina e i bambini.
5. Favorire la varietà e la scoperta
La noia non va colmata, ma trasformata in possibilità: di gioco, di invenzione, di esplorazione.
È lì che la dopamina può agire nel suo modo più autentico nei bambini.
Un cervello che desidera è un cervello che cresce
Educare un bambino a cercare, attendere, impegnarsi significa proteggerlo da un mondo che gli dice: “Tutto e subito”.
E significa offrirgli la possibilità di diventare una persona capace di scegliere, di costruire, di appassionarsi davvero. Bisogna guidare come dopamina e bambini interagiscono per uno sviluppo sano.
Perché il desiderio non è un nemico da contenere, ma una forza da guidare.
Nel prossimo articolo esploreremo un altro tema strettamente connesso: come la tecnologia modifica la soglia dell’attenzione nei bambini e quali strategie possiamo usare per aiutarli a ritrovare la concentrazione.