Non quanto, ma come: l’importanza di dare una forma e un contesto al tempo trascorso davanti ai dispositivi
“Chiede il tablet appena si sveglia.”
“Ogni giorno vuole guardare i cartoni a qualsiasi ora.”
“Si innervosisce se non riesce a fare una partita dopo cena.”
Molte famiglie vivono l’uso della tecnologia come una negoziazione continua, spesso faticosa e conflittuale.
Eppure, non è solo una questione di quantità, ma di qualità e contesto.
Quando, come, dove e perché si usa lo schermo fa una grande differenza nel modo in cui il bambino vive il digitale.

Una routine digitale chiara e coerente aiuta il bambino a orientarsi, a sentirsi sicuro, e a sviluppare autoregolazione e senso del limite.
Perché le routine sono così importanti per i bambini?
- Danno ordine e prevedibilità
- Favoriscono l’autonomia
- Aiutano a gestire l’attesa e la frustrazione
- Rinforzano i confini tra i diversi momenti della giornata
- Trasformano una richiesta continua in un’abitudine condivisa
Cosa accade quando l’uso dello schermo è lasciato al caso?
1. Aumenta il conflitto
Il bambino chiede in ogni momento, il genitore risponde con un sì o un no in base all’umore o alla stanchezza.
Il tempo davanti allo schermo diventa un terreno di battaglia.
2. Si sviluppa un uso automatico e non riflessivo
Lo schermo viene usato per “riempire i vuoti” e perde qualsiasi valore educativo o ludico.
3. Si fatica a regolare l’interruzione
Senza limiti chiari, staccarsi dal dispositivo diventa un momento drammatico.
4. Il bambino non sviluppa autoregolazione
Se il tempo digitale è sempre disponibile, non impara a desiderare, aspettare, organizzarsi.
Come costruire una routine digitale sana?
1. Decidere insieme “quando”
Stabilire con chiarezza quali momenti della giornata sono adatti allo schermo:
- ad esempio, 30 minuti dopo i compiti,
- un film insieme nel weekend,
- una videochiamata il sabato pomeriggio.
La prevedibilità riduce la tensione.
2. Evitare lo schermo come primo e ultimo gesto della giornata
- Al mattino: meglio iniziare con tempo condiviso o gioco calmo
- Alla sera: niente schermi almeno 60 minuti prima di dormire
Il cervello ha bisogno di risvegli e chiusure naturali.
3. Collegare lo schermo a un momento di passaggio
Ad esempio:
- “Dopo aver sistemato la cartella, puoi guardare un episodio”
- “Dopo il gioco in cortile, possiamo usare insieme l’app”
Lo schermo diventa parte di un ciclo, non un evento a sé.
4. Usare timer e segnali chiari per la chiusura
- Una clessidra, un conto alla rovescia, una musica finale…
Aiutano il bambino a prepararsi allo “stop”, evitando reazioni esplosive.
5. Offrire alternative vere al termine del tempo digitale
- Un gioco semplice, una merenda condivisa, un’attività di transizione
L’uscita dallo schermo non deve essere un vuoto improvviso.
Non demonizzare lo schermo, ma inserirlo in una cornice educativa
L’obiettivo non è togliere, ma dare forma.
Quando il tempo digitale è inserito in una routine chiara, il bambino:
- lo vive con più serenità,
- lo gestisce con più consapevolezza,
- lo lascia con meno fatica.
Nel prossimo articolo ci concentreremo proprio su uno di questi “tempi alternativi”: il tempo vuoto, spesso temuto e mal sopportato, ma in realtà fondamentale per lo sviluppo dell’autonomia e dell’equilibrio emotivo.