Come aiutare i bambini a crescere tra schermi e vita vera, consolidando le abilità che contano davvero
“Ormai è grande, lo sa usare bene.”
“Lo lasciamo un po’ più libero, ma poi fatica a staccarsi.”
“Vorrei che giocasse anche come prima, senza sempre chiedere il tablet e migliorasse la sua autonomia digitale.”
Tra i 7 e i 10 anni il bambino conquista nuove autonomie: sa leggere, scrivere, cercare, usare un dispositivo, accendere e spegnere.
È attivo, curioso, desideroso di esplorare sviluppando la sua autonomia digitale.

Ma proprio in questa fase, l’accesso alla tecnologia rischia di diventare troppo precoce, troppo ampio, troppo poco accompagnato.
E mentre lo sguardo dell’adulto si allenta – pensando che “ormai ce la fa da solo” – il bisogno di guida, limiti e presenza resta centrale, anche se cambia forma.
Cosa accade tra i 7 e i 10 anni?
- Il bambino sviluppa capacità logiche e riflessive, ma ha ancora bisogno di tempo per consolidarle.
- Si confronta con compiti scolastici più complessi, che richiedono attenzione sostenuta, memoria, organizzazione.
- Vive le prime vere amicizie, con emozioni intense e dinamiche di gruppo.
- Inizia a chiedere autonomia, ma non sempre ha gli strumenti per gestirla davvero.
È una fase chiave: le abitudini che si instaurano ora tendono a restare, soprattutto se non vengono monitorate. Questo è il momento cruciale per consolidare la loro autonomia digitale.
La tecnologia in questa fascia: tra esplorazione e dipendenza
I bambini tra i 7 e i 10 anni:
- iniziano a usare strumenti digitali a scuola,
- ricevono il primo smartwatch o telefono “per emergenze”,
- iniziano a giocare online con altri bambini,
- si affezionano a youtuber, serie, personaggi digitali,
- cercano video e giochi in autonomia.
Tutto questo non è un problema in sé, ma diventa critico se non è accompagnato da regole chiare e da un adulto che osserva, filtra, dialoga.
Senza questa cornice, il rischio è che:
- si creino abitudini di consumo passivo,
- cali l’interesse per il gioco reale, la lettura, il movimento,
- aumenti la tendenza a isolarsi o a vivere nella frenesia dello “scorri, clicca, cambia”,
- si sviluppino difficoltà nel portare a termine i compiti o organizzare il tempo.
Come aiutare i bambini a trovare un equilibrio?
1. Stabilire regole condivise e adattabili
Non è necessario vietare tutto, ma è fondamentale stabilire:
- orari precisi,
- limiti di durata,
- contenuti ammessi,
- momenti “senza schermo” (pasti, prima di dormire, dopo la scuola).
2. Allenare la responsabilità
Dare piccoli compiti (accendere/spegnere al momento giusto, fare una pausa ogni 20 minuti) aiuta il bambino a sentirsi coinvolto e non solo controllato, migliorando la sua autonomia digitale.
3. Restare presenti anche a distanza
Anche se il bambino usa il dispositivo da solo, chiedere, ascoltare, commentare resta essenziale.
Domande come: “Cosa ti è piaciuto di più?”, “Cosa hai imparato?”, “Cosa cambieresti?” educano alla riflessione.
4. Offrire alternative concrete e attraenti
I bambini di questa età hanno bisogno di esperienze reali, sfide fisiche, relazioni vere.
- Progetti manuali,
- sport,
- giochi da tavolo,
- esperienze nella natura,
- letture condivise.
Più il mondo “offline” è interessante, meno lo schermo sarà il centro di tutto e graviterà attorno alla loro autonomia digitale.
Autonomia non è abbandono
Lasciare che un bambino usi un dispositivo in autonomia non significa lasciarlo solo.
Significa accompagnarlo a poco a poco verso l’indipendenza, offrendogli strumenti per orientarsi e costruirsi un rapporto sano con la tecnologia.
In questa fascia d’età, più che mai, il ruolo dell’adulto è quello del facilitatore, del mediatore, della guida silenziosa ma attenta.
Nel prossimo articolo entreremo nella fascia 11-13 anni, per esplorare come cambia il rapporto con la tecnologia nella preadolescenza, e come affrontare il tema delicato dell’identità digitale, del confronto sociale e della pressione online.