Lo smartphone a tavola: cosa perdiamo quando mangiamo con lo schermo

Non solo distrazione: l’impatto dell’uso dei dispositivi durante i pasti su relazione, attenzione e abitudini alimentari

“Mangia solo se ha davanti i cartoni.”
“A tavola siamo ognuno con il proprio schermo: è l’unico momento di pace.”
“Non si accorge neanche di cosa mangia, guarda video tutto il tempo.”

La tavola, un tempo luogo di incontro, ascolto, scambio e ritualità, sta diventando per molti bambini un’estensione dello schermo.
Mentre si mangia, scorrono video, giochi, notifiche.
Il cibo passa in secondo piano, così come la relazione, la presenza, l’attenzione.

Bambini che pranzano con tablet e smartphone a tavola
Credits: Freepik

Ma mangiare con lo smartphone non è solo una distrazione innocua:
è un’abitudine che incide sullo sviluppo alimentare, emotivo e sociale dei più piccoli.

Cosa perdiamo quando c’è lo schermo a tavola?

1. Il contatto umano

La tavola è uno dei pochi momenti in cui la famiglia può ritrovarsi senza fretta.
Se ogni componente è immerso nel proprio schermo, la connessione si spezza.

2. La consapevolezza del cibo

Mangiare davanti allo schermo:

  • riduce l’attenzione ai segnali di fame e sazietà,
  • aumenta il rischio di abbuffate o rifiuto del cibo,
  • impedisce di sviluppare un rapporto sereno con l’alimentazione.

3. La lentezza del gesto

Il pasto è fatto di pause, masticazione, odori, sapori…
Lo schermo spinge ad affrettare o ignorare questi segnali corporei.

4. La costruzione del dialogo

A tavola si racconta la giornata, si impara ad aspettare il proprio turno, si ascolta.
Lo smartphone interrompe questo scambio e impoverisce il linguaggio.

Quali sono gli effetti a lungo termine?

  • Disturbi alimentari (cibo vissuto solo come distrazione o ricompensa)
  • Scarso ascolto reciproco in famiglia
  • Difficoltà a gestire il silenzio o l’attesa
  • Perdita del valore simbolico del pasto condiviso

Come ritrovare una tavola più consapevole?

1. Stabilire la regola: niente dispositivi a tavola

Può valere per tutti, grandi e piccoli.
Il primo passo è la coerenza familiare.

2. Creare rituali di inizio e fine

Accendere una candela, apparecchiare insieme, iniziare con un saluto…
Ritualizzare aiuta a dare significato al momento.

3. Rendere il pasto un tempo di ascolto

  • “Che momento ti è piaciuto oggi?”
  • “Cosa ti ha fatto arrabbiare?”
    Anche poche domande autentiche fanno la differenza.

4. Accettare il silenzio

Non serve sempre parlare.
Anche un silenzio condiviso, senza schermi, costruisce intimità.

5. Coinvolgere i bambini nella preparazione

Cucinare insieme, scegliere il menù, servire gli altri…
aumenta la motivazione a vivere il pasto con attenzione e gratitudine.

A tavola si nutre il corpo, ma anche il legame

Scegliere di lasciare lo smartphone fuori dalla tavola non è una privazione, ma un’opportunità.
È un modo per dire:
“In questo momento ci sei tu. Il cibo. La nostra presenza.”
Ed è proprio da questi gesti semplici che nascono le abitudini sane e le relazioni forti.

Nel prossimo articolo esploreremo un altro momento delicato della giornata: il risveglio e l’addormentamento. Vedremo perché iniziare o concludere la giornata con uno schermo può influenzare il sonno, l’umore e l’equilibrio emotivo dei bambini.

Written by 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *