Quando si torna indietro: affrontare le ricadute senza perdere fiducia

Come gestire i momenti di regressione nell’uso degli schermi con equilibrio e serenità

“Era andata così bene… e ora siamo punto e a capo.”
“Dopo settimane di miglioramenti, eccolo di nuovo incollato al tablet.”
“Mi sento frustrato: avevamo fatto progressi, ma sembra tutto perduto.”

Chi ha provato a ridurre l’uso degli schermi in famiglia lo sa: il cambiamento non è una linea retta. Ci sono slanci in avanti, ma anche pause, inciampi, ritorni alle vecchie abitudini.
Ed è normale.

Credits: Freepik @EyeEm

Le ricadute fanno parte di ogni processo di trasformazione. Riconoscerle, senza colpevolizzarsi né arrendersi, è il primo passo per ripartire più forti e consapevoli.

Perché succedono le ricadute?

Non si tratta di pigrizia o mancanza di volontà. Dietro una ricaduta ci sono spesso:

  • momenti di stanchezza familiare,
  • cambiamenti nella routine (malattia, vacanze, nuovi impegni),
  • bisogni emotivi del bambino non ascoltati,
  • o semplicemente il richiamo naturale di un’abitudine che dava piacere immediato.

Il cervello, soprattutto quello dei bambini, tende a tornare verso ciò che conosce. E se lo schermo ha funzionato per “calmare”, “occupare”, “premiare”, sarà facile che torni ad attirare.

Non è un fallimento. È un segnale

Una ricaduta non significa che tutto il percorso è stato inutile.
Significa che qualcosa ha bisogno di attenzione: una nuova emozione, una fase più faticosa, un bisogno che riemerge.

Invece di pensare: “Abbiamo sbagliato tutto”, possiamo chiederci:

  • Cosa sta succedendo in questo periodo?
  • Quale bisogno potrebbe nascondersi dietro questo ritorno agli schermi?
  • Cosa possiamo fare per ascoltarlo meglio?

Ogni passo indietro può diventare un’occasione per conoscersi meglio.

Come affrontare una ricaduta in modo costruttivo

  • Mantenere la calma: reagire con rabbia o senso di colpa alimenta solo frustrazione.
  • Parlare apertamente con i bambini: “Abbiamo visto che negli ultimi giorni gli schermi sono tornati un po’ troppo… che ne dici se ne riparliamo insieme?”
  • Rivedere le regole, se necessario, adattandole alla nuova fase.
  • Riprendere con piccoli passi: non serve tornare subito a un regime ideale, basta ricominciare.
  • Tornare a proporre alternative: a volte la ricaduta avviene perché è venuta meno la parte attiva, creativa, condivisa.

Dare il buon esempio… anche quando si ricomincia

Mostrare che anche gli adulti a volte faticano, ma si rimettono in gioco, è una lezione ancora più preziosa.
Possiamo dire:

  • “Anche io in questi giorni ho usato un po’ troppo il telefono, mi sono accorto che mi fa sentire più stanco. Da domani torno a leggere un po’ la sera.”
  • “Ti va se ricominciamo insieme a fare qualcosa di diverso dopo cena, invece della TV?”

Rendere visibile il proprio impegno aiuta i bambini a sentirsi meno soli nella fatica.

Andare avanti… nonostante tutto

Cambiare abitudini richiede tempo, pazienza e flessibilità. Ci saranno giorni in cui sembrerà di tornare al punto di partenza.
Ma non è così. Ogni esperienza vissuta, ogni tentativo fatto, lascia una traccia.

Non conta se si torna indietro. Conta se si è disposti, ancora una volta, a camminare insieme nella direzione giusta.

Nel prossimo articolo vedremo come affrontare situazioni complesse e casi particolari, quando l’uso degli schermi è solo la punta dell’iceberg di un disagio più profondo.

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