Come gestire i momenti di regressione nell’uso degli schermi con equilibrio e serenità
“Era andata così bene… e ora siamo punto e a capo.”
“Dopo settimane di miglioramenti, eccolo di nuovo incollato al tablet.”
“Mi sento frustrato: avevamo fatto progressi, ma sembra tutto perduto.”
Chi ha provato a ridurre l’uso degli schermi in famiglia lo sa: il cambiamento non è una linea retta. Ci sono slanci in avanti, ma anche pause, inciampi, ritorni alle vecchie abitudini.
Ed è normale.

Le ricadute fanno parte di ogni processo di trasformazione. Riconoscerle, senza colpevolizzarsi né arrendersi, è il primo passo per ripartire più forti e consapevoli.
Perché succedono le ricadute?
Non si tratta di pigrizia o mancanza di volontà. Dietro una ricaduta ci sono spesso:
- momenti di stanchezza familiare,
- cambiamenti nella routine (malattia, vacanze, nuovi impegni),
- bisogni emotivi del bambino non ascoltati,
- o semplicemente il richiamo naturale di un’abitudine che dava piacere immediato.
Il cervello, soprattutto quello dei bambini, tende a tornare verso ciò che conosce. E se lo schermo ha funzionato per “calmare”, “occupare”, “premiare”, sarà facile che torni ad attirare.
Non è un fallimento. È un segnale
Una ricaduta non significa che tutto il percorso è stato inutile.
Significa che qualcosa ha bisogno di attenzione: una nuova emozione, una fase più faticosa, un bisogno che riemerge.
Invece di pensare: “Abbiamo sbagliato tutto”, possiamo chiederci:
- Cosa sta succedendo in questo periodo?
- Quale bisogno potrebbe nascondersi dietro questo ritorno agli schermi?
- Cosa possiamo fare per ascoltarlo meglio?
Ogni passo indietro può diventare un’occasione per conoscersi meglio.
Come affrontare una ricaduta in modo costruttivo
- Mantenere la calma: reagire con rabbia o senso di colpa alimenta solo frustrazione.
- Parlare apertamente con i bambini: “Abbiamo visto che negli ultimi giorni gli schermi sono tornati un po’ troppo… che ne dici se ne riparliamo insieme?”
- Rivedere le regole, se necessario, adattandole alla nuova fase.
- Riprendere con piccoli passi: non serve tornare subito a un regime ideale, basta ricominciare.
- Tornare a proporre alternative: a volte la ricaduta avviene perché è venuta meno la parte attiva, creativa, condivisa.
Dare il buon esempio… anche quando si ricomincia
Mostrare che anche gli adulti a volte faticano, ma si rimettono in gioco, è una lezione ancora più preziosa.
Possiamo dire:
- “Anche io in questi giorni ho usato un po’ troppo il telefono, mi sono accorto che mi fa sentire più stanco. Da domani torno a leggere un po’ la sera.”
- “Ti va se ricominciamo insieme a fare qualcosa di diverso dopo cena, invece della TV?”
Rendere visibile il proprio impegno aiuta i bambini a sentirsi meno soli nella fatica.
Andare avanti… nonostante tutto
Cambiare abitudini richiede tempo, pazienza e flessibilità. Ci saranno giorni in cui sembrerà di tornare al punto di partenza.
Ma non è così. Ogni esperienza vissuta, ogni tentativo fatto, lascia una traccia.
Non conta se si torna indietro. Conta se si è disposti, ancora una volta, a camminare insieme nella direzione giusta.
Nel prossimo articolo vedremo come affrontare situazioni complesse e casi particolari, quando l’uso degli schermi è solo la punta dell’iceberg di un disagio più profondo.